Era una sfida difficile ma sembra esser stata vinta: dotare Milano di un festival di teatro a tema lgbt che coniugasse l’alto profilo artistico di autori, registi e attori con l’assoluta novità dei lavori presentati. Illecite Visioni, ideato e promosso dal teatro Filodrammatici di Milano, giunge al suo terzo appuntamento (6-9 novembre) sempre forte della collaborazione con CIG Arcigay Milano e il sostegno del Comune, della Regione Lombardia e l’incoraggiamento davvero lusinghiero da parte del pubblico.
Tre le novità dell’edizione di quest’anno uno spettacolo dedicato ai bambini e alle famiglie arcobaleno, un altro destinato agli studenti delle scuole superiori e il prolungamento nel cartellone della stagione del teatro della pièce che chiuderà la rassegna.
Piccolo Uovo, ispirato all’omonimo libro di Francesca Pardi, progetto e drammaturgia di Francesca Mainetti e interpretato da Valeria Battaini, è la storia di una ragazzina arrabbiata con i genitori che si chiude nella sua cameretta da cui non vuole più uscire. Gioca con le ombre, con un amico immaginario e a viaggiare alla scoperta di tante famiglie diverse fino a scoprire quella giusta per lei. Comuni marziani, a cura del collettivo di teatro-danza Tecnologia Filosofica con la consulenza di Agedo, si focalizza sulla fase dell’accettazione di sé da parte degli adolescenti omosessuali: sono i momenti in cui un ragazzo o una ragazza si vive come un extraterreste in mezzo a tutti gli altri coetanei.
John, 23 anni, ha un tranquillo rapporto di coppia e convivenza con un partner più maturo che gli garantisce stabilità affettiva e materiale. Un giorno incontra una donna determinata con cui non solo fa sesso ma comincia a prendere in considerazione l’ipotesi, da lei molto caldeggiata, di andare a vivere insieme e metter su famiglia. Urge una scelta: lui pensa di farla durante una cena a sorpresa a casa con il compagno che a sua volta chiama per rinforzi il padre, affinchè convinca il giovanotto a lasciar perdere le velleità etero e continui a godere di una situazione privilegiata. Inutile aggiungere che l’incontro a quattro si trasformerà in lotta con profusione di colpi bassi tra i due contendenti, finchè uno/a di loro la spunterà. Cock è un testo di Mike Bartlett reduce dal successo al Royal Court di Londra: lo mette in scena Silvio Peroni che dirige il ronconiano Fabrizio Falco e Margot Sikabonyi, celebre come Maria Martini nella fiction tv Un medico in famiglia, Enrico Di Troia e Jacopo Venturiero. Debutto in prima nazionale il 9 e repliche dall’11 al 16/11.
Che i clienti degli escort siano in gran parte uomini sposati o fidanzati è cosa assi nota: se in tempi di crisi, per alcuni, la prostituzione rappresenta l’unica risorsa dopo aver perso il lavoro, per chi ne cerca i servizi il rapporto mercenario è una rivalsa all’ipocrisia in cui hanno scelto di vivere. È quanto accade in Il senso nascosto, scritto e diretto da Fortunato Calvino, con Pietro Juliano e Antimo Casertano, che a Napoli in una fredda notte di Natale, nudi nel corpo e nell’anima dopo aver consumato un rapporto sessuale, si confrontano in maniera drammatica e violenta.
A riportare il sorriso ci pensano Le Brugole (Annagaia Marchioro e Roberta De Stefano) con Diario di una donna diversamente etero, regia di Paola Galassi, che fa riferimento a una popolare rubrica sul web curata da Giovanna Donini, dove si raccontano le peripezie tragicomiche di una donna che ama le donne.
Da ragazzino, Sergio (Galliano Mariani) manifestava troppo interesse per la Barbie e Maga Maghella e poco per soldatini e fucili: i genitori, preoccupati che quei sintomi di effeminatezza potessero sfociare in omosessualità, pensarono bene di farlo sottoporre alle cosiddette “terapie riparative”, affidandolo a un sedicente psicologo, rivelatosi poi pedofilo.
Basato su una storia vera, Sissy Boy, autrice Franca De Angeli, regista Anna Cianca, mostra il percorso che l’uomo, ora adulto, ripercorre da quel calvario fatto da condizionamenti e stimolazioni al cervello al tentativo di riappropriarsi della sua identità e ritrovare equilibrio e serenità. A seguire un approfondimento sul tema con lo psicoterapeuta Federico Ferrari, co-autore del libro Curare i gay? Oltre l’ideologia riparativa dell’omosessualità. Tra gli altri eventi collaterali, La ragione delle cose, scioccante documentario sull’omofobia, di Filippo Soldi che ne discute con lo storico Giovanni Dall’Orto. E prima degli spettacoli dj set e aperitivo per socializzare.