L’editoria periodica omosessuale dal 1870 ai giorni nostri è in mostra alla Biblioteca Sormani di Milano. Un importante e inedito appuntamento con la nostra storia.

(prima pubblicazione Pride settembre 2017)

Sono trascorsi dieci anni da quando a Milano la mostra “Vade retro. Arte e omosessualità da Von Gloeden a Pierre et Gilles”, voluta dall’allora assessore alla cultura Vittorio Sgarbi, fu chiusa tra polemiche roventi in tutta fretta (esattamente dopo la sera dell’inaugurazione solo su invito) per volontà del sindaco “suor” Letizia Moratti e trasferita a Firenze. Quell’atto di censura alla cultura arcobaleno, che ricordava ben altri tempi della storia italiana, rappresenta ancora una ferita per la capitale lombarda, ferita che è parzialmente rimarginata grazie all’ospitalità offerta dalla prestigiosa biblioteca Sormani a “Queeriodicals, editoria periodica LGBT dal 1870 ad oggi nella collezione di Luca Locati Luciani”.

Dal 1o al 16 settembre (dal lunedì al sabato dalle 9 alle 19.30 in corso di Porta Vittoria 6) sarà in esposizione una parte del patrimonio di riviste e pubblicazioni della collezione di questo appassionato bibliofilo che negli ultimi vent’anni ha raccolto libri, foto, stampe, cimeli e memorabilia varie sull’omosessualità. L’evento organizzato da M.arte produzioni con il supporto di Pride e Wikipink l’enciclopedia LGBT vuole portare all’attenzione del grande pubblico il significato della produzione di periodici a tema gay nella storia contemporanea. In tempi bui, infatti, queste parole stampate hanno rappresentato l’unica voce amica e possibilità di confronto per migliaia di persone omosessuali.

La raccolta descrive con estrema chiarezza di come le persone “diverse” hanno cominciato ad assumere una voce pubblica e a riflettere sulla loro condizione, favorendo la comprensione della rivoluzione dei costumi sessuali e degli affetti che abbiamo vissuto negli ultimi tre decenni anche in Italia. È quindi un inedito omaggio all’attività di attivisti pionieri che, nonostante la censura e la repressione, sfidavano la legge per pubblicare ciclostilati o periodici e favorire il primo dibattito all’interno della minoranza gay, lesbica e trans.

Andando a sfogliare le riviste in esposizione il pezzo più antico è il raro Archivio delle psicopatie sessuali del 1896, un quindicinale nato con lo scopo di “aiutare” gli “anomali sessuali” a vivere meglio la loro condizione. A rappresentare gli inizi del Novecento ci sono il primo numero (gennaio-febbraio 1921) della Rassegna di studi sessuali di Aldo Mieli, considerato il precursore dei militanti gay della storia italiana, insieme ai periodici tedeschi Der Eigene (1924) e Die Insel e al francese Inversions (1924), a testimonianza della vivacità delle pubblicazioni internazionali di quel periodo.

È con gli anni tra il 1950 e il 1970 che la produzione di riviste si fa più frizzante e scollacciata con, tra le tante, la mitica Physique Pictorial americana, che, con il pretesto di offrire modelli agli artisti pubblicava foto di ragazzi e uomini seminudi per ben altri e facilmente immaginabili scopi. C’è anche spazio per le quote rosa con la rara rivista lesbica The Ladder del 1965.

Tornando in Italia, è negli anni Settanta che si colloca la prima produzione di giornali gay con una periodicità costante. In mostra c’è il primo numero di Fuori!, l’organo di informazione del Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano del 1977, Homo e La Pagina Frocia, una rubrica settimanale pubblicata in quegli anni dal quotidiano Lotta Continua.

Grande spazio anche ai decenni più recenti con Babilonia, la rivista lesbica Towanda, Clubbing e Pride, il mensile nelle vostre mani e unico superstite di una vivace pubblicistica a cui, proprio grazie a questa mostra, è riconosciuta finalmente la dignità che merita. Ogni copertina delle cento in esposizione ci racconta una sua propria storia, e tutte insieme riportano l’attenzione sul legame stretto con l’orgoglio di esprimere liberamente la propria condizione che quelle pagine antesignane trasmettevano.

Per l’occasione venerdì 1 settembre presso la sala del Grechetto della biblioteca si terrà un breve convegno sui temi del collezionismo LGBT e dell’informazione gay con Giovanni Dall’Orto, giornalista e saggista; Stefano Bolognini, direttore di Pride; Sara De Giovanni responsabile del centro di documentazione “F. Madaschi” di Arcigay Cassero di Bologna; Felix Cossolo attivista e fondatore di Babilonia e Clubbing. Sarà presente Luca Locati Luciani e modererà il dibattito Marco Albertini.

Luca Locati Luciani invita tutti a visitare l’esposizione con queste parole: “Non posso che essere entusiasta del fatto che una biblioteca comunale così prestigiosa, qual è la Sormani, abbia accettato di mostrare una parte della mia collezione. Nel settembre del 2016 avevo già organizzato, con la rivista Handkerchief e Arcigay La Salamandra una mostra sulla storia dei periodici LGBT in occasione del Festivaletteratura di Mantova. Avevo però desiderio di ampliarla, e mostrare molte delle riviste che non mi era stato possibile portare per mancanza di spazio. Per questa occasione ho deciso di proporre anche alcuni dei primissimi periodici rivolti a omosessuali, oltre ad altri che credo siano stati esibiti poche volte in Italia. Non nego che mi piacerebbe che questa mostra provasse a porre le basi per un dibattito sulla possibilità di creare anche in Italia un museo della storia LGBT”.