Un editore ha avviato una collana di romanzi rosa che raccontano gli amori omosessuali. Il genere gay romance, molto seguito negli Stati Uniti, non aveva trovato fin qui terreno fertile in Italia.

(prima pubblicazione Pride aprile 2018)

 

Alla fiera del libro di Milano lo stand di Triskell Edizioni era letteralmente assaltato dalle donne. A sopresa, tra i titoli proposti dalla casa editrice che offre un ampio catalogo, una collana di storie d’amore tutte LGBT. Tra i titoli, per esempio, A letto con un miliardario di Anne Tenino, che racconta di come Dalton Lehnart, uomo con alle spalle “una lunga storia di appuntamenti con uomini ricchi, disturbati, repressi” incontra e s’innamore del miliardario Tierney Terrebonne. Ancora, giusto per fare un altro esempio, c’è Al sicuro tra le sue braccia di Renae Kaye, vicenda che prende le mosse da una doccia: “nel silenzio notturno delle docce di un villaggio roulotte, Lon Taylor lava via dal suo corpo lo sporco delle miniere dell’Australia dell’Ovest. Non cerca avventure, ma quando arriva Casey, Lon non rifiuta le sue avances”. E così via. Abbiamo incontrato Barbara Cinelli, la titolare della casa editrice.

Quando, come e perché è nata Triskell Edizioni?
Triskell Edizioni è nata nel febbraio del 2013. Si è proposta sul mercato inizialmente solo come editore digitale, soprattutto perché si prefiggeva di spingere un genere ancora poco conosciuto, e sicuramente di difficile inserimento nel panorama letterario italiano, qual è il gay romance.
Il “male to male” è nato negli Stati Uniti proprio in digitale, e nel digitale sembra aver trovato la sua forma ideale di diffusione. Partire da zero non è stato facile. Bisogna riuscire a farsi prendere sul serio da lettori, autori, professionisti del settore e collaboratori… La soddisfazione principale è stata vedere la risposta del pubblico.

Perché la scelta editoriale di avviare una collana di romanzi d’amore LGBT?
Durante la mia esperienza di traduttrice e coordinatrice italiana di Dreamspinner Press, (una casa editrice americana che propone romance anche in italiano, N.d.R.) avuto modo di seguire la diffusione del male to male in Italia. Percepivo il desiderio dei lettori di avere di più… sempre di più. E degli scrittori di cimentarsi in un genere ancora relativamente nuovo. Siamo passate dal pubblicare un libro LGBT al mese a sei uscite al mese.

Come scegliete che cosa pubblicare?
Accettiamo di valutare tutti i manoscritti che rientrino nella categoria LGBT o male to male. Sappiamo che alcuni sottogeneri vendono decisamente di più (contemporanei) e altri faticano ad affermarsi (fantasy classici) e altri ancora trovano poco riscontro (storici), ma cerchiamo comunque di diversificare il più possibile la nostra produzione. Vogliamo dimostrare la validità di un genere che, lo sappiamo perfettamente, fa storcere il naso a non poche persone.

Il vostro stand alla Fiera del Libro di Milano era affollatissimo di donne. Ovviamente avete altre collane, ma possiamo dire che le storie gay piacciono soprattutto alle donne?
Sicuramente il nostro bacino di lettori è composto per la grande maggioranza da donne, dai 25 anni in su. Si stanno avvicinando anche i lettori omosessuali maschi che nemmeno sapevano dell’esistenza di questo genere e che, con nostra grande soddisfazione, sono ben lieti di trovare storie che possano dare loro un po’ di respiro.

Quali sono i vostri titoli di maggior successo?
Uno dei nostri primi romanzi tradotti, Un po’ santi e un po’ peccatori di Marie Sexton, sicuramente è uno dei più venduti e tocca un argomento particolarmente difficile, e cioè gli abusi su un ragazzino. Dello stesso tono, ancora più drammatico e decisamente intenso è I resti di Billy di Jamie Fessenden. Per il Giorno della Memoria abbiamo promosso il nostro romanzo Nascosti dal mondo di J. W. Kilhey sui triangoli rosa. Ma abbiamo anche titoli più leggeri.

Ha senso parlare di letteratura gay o di letteratura LGBT?
Direi di sì, non fosse altro per distinguere in fase di inserimento i titoli nei negozi online. Soprattutto perché fanno una netta distinzione, inserendo la letteratura LGBT nella letteratura, appunto, e il gay romance, nei romanzi per adulti. Personalmente non condivido questa ghettizzazione del genere, una storia d’amore all’interno del romanzo non vedo perché debba inficiare la validità del romanzo stesso.

Quali progetti avete per il futuro?
Tanti, sempre. Al momento, restando nell’ambito LGBT, il nostro progetto di punta è la traduzione e la distribuzione di 8, pièce teatrale di Dustin Lance Black, sceneggiatore di J. Edgar, di Clint Eastwod e Milk, di Gus Van Sant, che gli è valso il premio Oscar. Sarà una sfida riuscire a far arrivare questa opera ai lettori giusti e negli ambienti giusti, ma non siamo persone che si arrendono facilmente.