Platinette a confronto con Giovanni Ciacci, stylist della trasmissione Detto Fatto e ballerino d’eccezione in coppia solo maschile, alla nuova edizione di Ballando con le stelle di RAI1.

 

Non che volessi sapere granché, ma la domanda mi frullava in testa perché, quando chiesi io di ballare con un altro uomo tre anni fa (sempre con Raimondo Todaro come partner), mi fu detto che forse era meglio perseguissimo ciò che avevamo fatto fin dall’inizio, un personaggio en travesti e un professionista della danza. Visto il polverone che si è alzato quando Giovanni Ciacci è arrivato a Ballando con le stelle, da subito in coppia con un altro uomo, (apriti cielo, il mondo è cambiato e io sono sempre fuori tempo?), ho chiesto un confronto, o un chiarimento al diretto interessato… Giovanni è una persona che sta al gioco e questa è la trascrizione, senza orpelli o censura, di ciò che ci siamo detti…

Giovanni…
…Quando Milly mi ha proposto di partecipare a Ballando con le stelle, o meglio, di fare il provino durante il tour Ballando on the road, le ho risposto: “OK, io vengo se però ballo con un uomo…” Milly è rimasta basita e mi ha detto: “Mah… bisogna vedere le regole della Federazione”. Insomma, accampava ragioni varie…

Ma prima di te, mi pare di ricordare che Enzo Miccio abbia partecipato…
…e chi è? Non so chi sia.

Ma dai, quello secco secco, esperto di moda maschile, che etero etero proprio non sembra…
Va beh, Miccio a parte, Milly mi risponde che mi farà sapere perché deve chiedere alla Federazione, per la quale comunque già ballano anche coppie formate da persone dello stesso sesso.
Poi mi chiama qualche giorno dopo, dicendo che si è consultata con Carolyn Smith che ha confermato un ok e che quindi era regolare. Mi hanno anche fatto avere dei video a verifica della veridicità, fatto sta che siamo tutti dell’idea, anche perché ho pure chiesto che la coppia che si andava a formare con Raimondo Todaro (il suo partner come lo fu per me tre anni fa, N.d.A.) non avesse ruoli predefiniti.

Chi “porta”, come si dice nella danza, è in genere l’uomo, mentre noi ci scambiamo i ruoli stessi senza regole preordinate, un momento conduce lui un momento io o viceversa.
Oltre a questo abbiamo saputo che nell’edizione israeliana di Ballando era già accaduto che due persone dello stesso sesso, in quel caso due donne, avevano già danzato insieme, dunque, qual è il problema?

Non è in questione se è un problema o no, ma perché a me fu detto di “no”, ed era per una sola puntata. E solo per un ballo che peraltro avrebbe avuto come base la canzone, che avevo appena portato a Sanremo con Grazia di Michele, Io sono una finestra, dove come tema centrale c’è proprio l’appartenenza di genere.
Milly, che conosco da venticinque anni, è una donna di spettacolo, e forse, anzi di sicuro, ha capito che i tempi ora sono giusti, non c’è nessuna voglia di emulare, come probabilmente pensi tu, le scelte di altri come Maria De Filippi col trono gay di Uomini e Donne. È solo che entrambe ora hanno compreso che i tempi sono cambiati… ”

OK, ma perché nella mia testa dura ho l’impressione che questo tuo modo di presentarti sia un privilegio?
Ma come? È l’esatto contrario, ho, anzi abbiamo tutti gli occhi addosso, siamo svantaggiati, altro che!
Noi facciamo solo show, non c’è nessun’altra implicazione, ogni sbaglio diverrà gigante, mi perdoneranno meno di quanto faranno con una delle altre coppie regolari. E poi sono sicuro che dopo un po’ ci si scorderà che a ballare sono due uomini, non voglio fare nessuna forzatura, nemmeno con Raimondo che non è per niente gay.

Quindi Todaro è in questo caso un compagno di lavoro sul quale comunque non va fatto nessun genere di pettegolezzo di natura sessuale.
Al primo incontro ho detto a Raimondo cosa avrebbe detto a sua figlia sul perché adesso ballava con un altro uomo. La bimba, a quanto pare, manco s’è posta il problema e non ha fatto nessuna domanda. Ha detto solo: “Papà, balla bene con Giò Giò, dovete vincere!”

Che commovente l’ingenuità infantile… ma resta il “segno” che, anche se non dispiacesse a nessuno, avete come una forma di attenzione speciale. Che, dite voi, non genera differenza alcuna, ma ci sono pareri discordi anche all’interno della giuria di Ballando, quindi la differenza c’è…
Io faccio tutto quello che posso, mi sto impegnando tanto, al punto che, pensa te, ho fin chiesto a Barbara d’Urso se mi poteva prestare un suo ballerino, Antonio Fiore, per allenarmi.

La D’Urso? Ho capito bene?
Lo sai bene anche tu che è una donna molto generosa. Peccato che nel frattempo me l’ha portato via Shakira, perché lo voleva per uno spot di navi da crociera.

Va beh, quella c’ha Piquet, anzi Piquetón!
Beh, allora ho preso José, quello di Amici, pelle ebano, hai presente?

Ci vedo ormai pochissimo, ma non dimentico d’aver rimirato rare bellezze come la sua…
Ma poi José faceva troppo Amici di Maria e alla fine mi hanno dato Gian Manzo, quello con cui ho fatto le prime foto di scena. Apriti cielo! Lui, poveretto, è andato subito in panico per via che, etero, si è subito visto catalogato come gay e siamo “scoppiati” quasi subito, ma poi Milly, man mano che si facevano le selezioni on the road si è sempre più convinta che la scelta si poteva fare.

Mi fa piacere, ma mi resta quel piccolo magone di non averlo fatto io prima di te, è solo un’ipotesi di rimpianto per una distonia di tempi non sincronizzati.
E vedrai che quando vincerò, perché io vincerò, sarai contento anche tu.

Come puoi dubitarne? Non vedi dal mio sincero e luminoso sorriso quanta gioia ciò mi provocherebbe? Te l’ho recitata bene? Siamo nella parte? Vogliamo pensare ad una versione teatrale, al maschile di Eva contro Eva o alle Due Orfanelle?

 

IL BALLO DEL QUARAQUAQUÀ

Prima puntata di Ballando con le stelle. Giovanni Ciacci e Raimondo Todaro iniziano la loro esibizione sulle note di Puttin’ on the Ritz, una canzone scritta nel 1927 da Irving Berlin. Il titolo del brano fa riferimento a un modo di dire in slang che significa “vestire elegante” e che deriva dal nome dell’Hotel Ritz di Parigi. Ballano un charleston e sostanzialmente si agitano fianco a fianco tenendosi a debita distanza con l’ausilio di un bastone da passeggio. Siamo agli antipodi, diciamo, dell’intimità dei corpi richiesta da un tango argentino.
I guai per i nostri coraggiosi concorrenti, paragonabili a un sornione sacco di patate che danza con il pronipote bellissimo di Tersicore, iniziano al momento della valutazione da parte dei giudici. Qualche malumore inizia a spuntare da parte di Ivan Zazzaroni, giornalista sportivo in quota maschi eterosessuali al 100%, che dice: “Ero animato dalle migliori intenzioni ma l’ho trovato totalmente fuori contesto. Mi sembra che appartenga a un altro programma” (il resto è ascoltabile su YouTube) e si rifiuta di votare. Milly Carlucci inizia a scivolare con grazia sui vetri per tentare di tamponare la situazione, e lo zazzeruto Zazzaroni infine si vede costretto dal regolamento del programma ad alzare la paletta e vota 0.
Seconda puntata di Ballando, i nostri eroi si cimentano in un boogie-woogie e le distanze tra i loro corpi iniziano ad accorciarsi ma ancora nessun contatto “promiscuo”. La situazione in fase di giudizio precipita con Zazzaroni che afferma: “Il ballo ha una sua estetica che è uomo-donna (…) Il ballo è sempre uomo-donna, c’è una tradizione”, e alla fine si rifiuta di votare. Esplode la bufera tra fischi in diretta e reazioni su Twitter, di cui tra tutte citiamo il commento del neo-senatore PD gay dichiarato Tommaso Cerno: “Omofobia senza giustificazioni contro la coppia Ciacci-Todaro, spero intervenga la vigilanza RAI”.
Diciamoci la verità: il vero scandalo è che per la prima “ostentazione” i due ballerini non dovevano indossare uno smoking (nero per Ciacci perché si sa che il nero sfila la linea e bianco per Todaro) ma un frac con le code. Sono convinto che Fred Astaire e Ginger Rogers sarebbero stati d’accordo con me, e si sarebbero altamente disinteressati di tutto il resto.

Marco Albertini