Chi è a contatto con le giovani generazioni, specialmente per lavoro, lo sa: bastano un gruppo su Whatsapp o l’invio indesiderato di una foto su una pagina Facebook per distruggere l’autostima di un ragazzo. Figuriamoci se poi il ragazzo in questione porta i capelli un po’ più lunghi della media dei calciatori in circolazione e comincia a farsi qualche domanda sul proprio orientamento sessuale. Mattia Cesari è uno di questi ragazzi, e ha scritto Omofollia (Rizzoli, 17€), un’autobiografia molto candida in cui innanzitutto dimostra che la tecnologia non viene tutta per nuocere: la fama raggiunta sul web, tra la celebre imitazione di Belén Rodriguez e video che raccontano con ironia la dura vita di uno studente, si è rivelata un toccasana e un’ancora di salvezza. Facebook, da potenziale amplificatore della vigliaccheria del branco, è diventato il luogo del serenissimo coming out di Mattia: la sua pagina è un inno all’amore e all’amicizia, all’uscire allo scoperto e alla fierezza.
È stato poi finalmente tradotto in Italiano l’imponente Gay Berlin. L’invenzione tedesca dell’omosessualità (Bompiani, 25€) di Robert Beachy, un saggio davvero imprescindibile per chi vuole sapere da dove vengono i nostri diritti e le nostre rivendicazioni, oppure per chi ha amato i romanzi di Christopher Isherwood e Stephen Spender, per chi ha letto le poesie di Wystan Auden, o anche per chi semplicemente è sceso alla fermata di Hallesches Tor o ha preso una birra nel quartiere di St. Pauli ad Amburgo.
La vulgata vuole che i quindici anni tra la fine della prima guerra mondiale e la definitiva consacrazione di Hitler siano stati un periodo di crisi nera: tra scandali a corte, prostituzione maschile e l’immancabile Magnus Hirschfeld, Beachy si propone di ribaltare tale concezione e individua nella Repubblica di Weimar un’isola storica felice, anzi le fondamenta delle moderne democrazie liberali pioniere dei diritti.
Non lo si era segnalato quando uscì un paio di mesi fa, ma Il Mulino ha pubblicato L’arte del desiderio. Omosessualità, letteratura, differenza (16€) di Gian Pietro Leonardi, già collaboratore di Francesco Gnerre per Noi e gli altri.
In una temperie culturale in cui lo spettro del famigerato gender o la riluttanza impediscono di avviare una discussione serena sulla cultura e sulla letteratura gay, Leonardi si confronta con una realtà dei fatti molto evidente: è impossibile negare che scrittori e romanzi gay esistano, e anzi sono ormai parte sostanziale del canone letterario.