Aveva già affrontato storie con protagonisti rainbow, Giulia Argnani: ne parlammo in occasione della versione a fumetti da lei curata del libro di Delia Vaccarello, Sciò, su alcune esperienze realmente accadute a giovani gay, lesbiche e transessuali.
Ma dato che “l’amore è uguale per tutti e per tutti i sessi”, come ci ha dichiarato, i risvolti politici dei suoi fumetti sono solo una conseguenza del suo lavoro e non il motore che lo anima. Insomma, realizza storie che affrontano la vita quotidiana di tutti, gay e lesbiche compresi.
Il suo ultimo libro a tema lesbico non poteva che essere pubbliato dall’unica casa editrice italiana di fumetti lgbt, Renbooks.
In Up all night (158 pp. in b/n, 9,90 €) l’autrice racconta dell’incontro, una sera d’inverno, tra Chiara, timida ragazza di provincia schiacciata dalle incombenze quotidiane, e Greta, musicista rock affascinante, volitiva e indipendente. La quale però fatica non poco a fare partecipe la nuova conquista della sua vita e dei suoi successi musicali, mettendo a repentaglio una storia d’amore ormai matura tra due giovani persone non abbastanza mature per farla crescere come dovrebbe.
E qui sta il pregio migliore di questo romanzo grafico toccante e delicato, i cui quattro capitoli sono scanditi dai testi di canzoni celebri particolarmente in linea con le sue atmosfere: Argnani sceglie di narrare questa storia di lato, osservando con discrezione prima l’avvicinamento e poi il lento distacco tra le due protagoniste; emerge la malinconica quanto inesorabile consapevolezza che le storie d’amore si assomigliano tutte, nel bene e nel male, anche quando si impantanano e poi finiscono.
Uno dei fumetti da non perdere pubblicati di recente, non a caso premiato ex aequo alla scorsa Lucca Comics&Games come miglior graphic novel del 2015, è Il ladro di libri (di Alessandro Tota e Pierre Van Hove, Coconino Press-Fandango, 174 pp in b/n, 17,50 €).
Lo studente svogliato Daniel Brodin si muove nella Parigi dell’esistenzialismo sartriano anni Cinquanta con velleità d’artista, ma poi finisce per infilarsi in un brutto guaio quando decide di svaligiare la casa del vecchio mecenate Wloskoski, omosessuale generoso e improvvido che è solito invitare ragazzi e ragazze per organizzare grandi orge in mezzo a cimeli e quadri di valore.
Non lontano dall’essere un capolavoro, Il ladro di libri è realizzato dai due autori in una perfetta sintonia di testi e disegni, ai quali si sono alternati entrambi. Divertente e amarissimo, spiazza non poco col suo finale aperto, decisamente appropriato.