Sulle Unioni Civili e Stepchild Adoption lo scontro si riaccende tra i diversi schieramenti politici, ma anche all’interno delle stesse coalizioni, tra laici e cattolici. Un vero e proprio braccio di ferro nel Partito Democratico con la maggioranza che si oppone allo stralcio della norma sulla “stepchild adoption” mentre i cattolici dem sono intenzionati a puntare su una via alternativa per arrivare a stralciarla o sostituirla. Ad acuire i contrasti una riunione al Senato con 37 senatori, contrari alla stepchild adoption, che minaccerebbero di far saltare tutto: una spaccatura interna che, oltre a dividere la linea del partito, renderebbe ancora più irta di insidie la strada verso l’approvazione delle unioni civili. Con il rischio che che la minoranza dem e i Cinque Stelle nel segreto del voto possano sfruttare le divisioni interne per mettere in crisi l’intera maggioranza sul voto. Libertà di coscienza in Forza Italia: i senatori azzurri sono compatti contro le previsioni del progetto di legge presentato dalla senatrice Cirinnà, anche se, come sottolineato dallo stesso Silvio Berlusconi, il partito resta favorevole alle unioni civili.

“Oltre 30 senatori del PD – sottolinea il presidente nazionale di ANDDOS Mario Marco Canale – secondo fonti giornalistiche avrebbero preso posizione su un voto contrario alle unioni civili qualora venisse approvato anche l’articolo sulla stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner da parte delle coppie omosessuali. Successivamente, sarebbe arrivata una protesta degli stessi senatori, i quali avrebbero parlato di “liste di proscrizione” e “metodi squadristi”. Nonostante in molti avrebbero spiegato successivamente di non voler “sabotare” la legge, ci sembra assolutamente fuori luogo discutere di liste di proscrizione, di fronte a una sacrosanta necessità di informare e far sì che una volta per tutte gli eletti rendano conto del proprio operato agli elettori. Come migliore smentita da parte di chi è stato tirato in ballo, tuttavia, chiediamo un impegno serio a votare la legge, che è il minimo indispensabile nella direzione dell’uguaglianza e della laicità. La stepchild adoption, in particolare, prima ancora di essere un diritto, riconosce un dovere di tutela nei confronti dei bambini, come affermato da diversi tribunali italiani, dall’appello di oltre 300 magistrati, avvocati, giuristi e dal presidente del Senato, Pietro Grasso. Rivolgiamo pertanto un appello a tutte le forze laiche e democratiche presenti al Senato affinché si possa, davvero, approvare la migliore legge possibile e rendere così giustizia a quei 3 milioni di persone LGBTI (ISTAT 2011) che aspettano da troppo tempo”.