Tre proposte molto diverse tra loro per cominciare un nuovo anno a teatro all’insegna di qualità, divertimento e riflessione. Sulle orme di Jack Kerouac Joel, vitale e fiducioso gay trentenne, decide d’intraprendere un viaggio coast to coast nell’America degli anni Novanta per raggiungere l’innamorato Scott che ha manifestato il desiderio di rivederlo. Nel percorso che in cinque giorni lo porterà da New York a San Francisco il giovanotto incontra uomini e donne, genitori, amici o amanti, ciascuno con una storia da condividere per elaborare il lutto e il dolore per la perdita di chi è stato strappato alla vita dall’Aids, allora in piena recrudescenza. Lui non si nega ma non vede l’ora di rimettersi in cammino verso la sua meta, traboccante di energia e passione, non sapendo che il destino gli riserverà un’amara sorpresa. Road Movie è la struggente pièce di Godfrey Hamilton che Angelo Di Genio, diretto da Sandro Mabellini, interpreta da solo calandosi in tutti i personaggi, accompagnato dal violoncello di Piero Salvatori, in una performance emozionante e vigorosa che conferma il suo talento. All’Elfo Puccini di Milano dal 26 gennaio al 7 febbraio.
Rosalinda Sprint, travestito napoletano scaturito dalla fantasia di Peppino Patroni Griffi, è una creatura alla continua ricerca dell’amore, ovviamente quello che solo un “vero” uomo le può dare: eccola quindi alle prese con maschi sposati e menzogneri, cugini che prima assaporano con lei le gioie del sesso senza limiti e poi la insultano con i peggiori stereotipi sulla “diversità”. Lei però non si rassegna e tra un appuntamento dal sarto e una visita all’amica Marlene Dietrich medita una fuga in piroscafo verso le bianche scogliere di Dover con successivo approdo a Londra. Arturo Cirillo ha ridotto il romanzo cucendosi addosso un esilarante monologo che gli permette di usare tutte le corde – dal comico al grottesco e al malinconico – che una simile figura può offrire alla sua versatilità di provetto attore. In tournée al teatro Massimo di Cagliari (7-10/1), Nuovo di Napoli (15-17/1), Sperimentale di Ancona (20/1) e Fraschini di Pavia (3 maggio).
Giovanni Testori con L’Arialda ci ha regalato un mirabile affresco delle periferie milanesi nei primi anni sessanta, quelli del boom economico, sfidando la censura dell’epoca (che infatti ne proibì la rappresentazione per un anno) portando alla ribalta un personaggio omosessuale, Eros, fratello della protagonista, che vende la sua avvenenza a uomini generosi ma è platonicamente innamorato dell’etero Lino. Il regista Valter Malosti mette in scena questa “tragedia popolare” con i giovani attori diplomati alla scuola dello Stabile di Torino. Alle Fonderie Limoni di Moncalieri dal 19 al 31/1.