Se escludiamo i soliti “rompiscatole” come Pride, non se ne parla più abbastanza, eppure l’Aids non è stato sconfitto ed è bene ricordare di proteggersi sempre col preservativo. La lettura di un romanzo a fumetti pubblicato in Italia più di dieci anni fa e da poco rieditato in una nuova veste filologica viene in soccorso ai più distratti.
Quando uscì, infatti, questa autobiografia divenne un classico istantaneo per come racconta, senza facili terrorismi ma con disarmante schiettezza e ironia, la vicenda autenticamente vissuta dall’autore (etero), il ginevrino Frederik Peeters, il quale a metà degli anni Novanta si è innamorato di Cati, giovane sieropositiva con figlioletto al seguito, anche lui con Hiv. Le Pillole blu del titolo (Bao Publishing, 208 pp. in b/n, 17,00 euro) sono come ovvio quelle alle quali sembra condannato vita natural durante soprattutto il bambino. Anche il ménage di coppia dei due protagonisti sierodiscordanti viene messo a dura prova dalla convivenza col maledetto intruso, che li costringe a continui coming out con amici e parenti e all’uso tassativo del condom; e, ogni tanto, anche alla sua rottura accidentale. Quello che all’inizio è causa di angoscia e conseguenti corse disperate dal medico, col tempo diventa ordinaria amministrazione.
Tra riflessioni filosofiche sul cinismo della scienza, sulla vita e sulla morte e sapidi spaccati di vita quotidiana, il libro scorre veloce fino alla “conclusione”, siamo nel 2001 quando arrivano gli antiretrovirali, prima dell’epilogo (che mancava nella prima edizione) e un commovente aggiornamento della vicenda ai giorni nostri, coi protagonisti che raccontano al lettore come stanno adesso. Quest’ultima parte è disegnata nello stile più asciutto e nitido del Peeters di oggi, alle prese con storie poliziesche e di fantascienza.
Risale al 1997, invece, la realizzazione di una deliziosa commedia che appartiene in pieno al filone “gay migliore amico di una ragazza”: la giovane e imbranata Asayo si trasferisce in un caseggiato dove vive Debora, al secolo Umenosuke, “favolosa” erede di un’agiata famiglia che eccelle nella tradizione della cerimonia del tè ma che disapprova i costumi depravati del proprio rampollo. I due diventano prima rivali in amore nella contesa del fascinoso Ryoichi, poi “amiche” per la pelle. Finché Debora non scopre pian piano di provare per la ragazza qualcosa di più. In attesa degli sviluppi della storia, (Debora la rivale, Goen, voll. 1 e 2 di 4, 180 pp. in b/n e colore, 5,95 euro), consigliamo vivamente questo spassoso manga dal ritmo indiavolato, opera dell’autrice dell’arcinoto Kiss Me Licia,
, scomparsa prematuramente nel 1999.