Ecco finalmente la nostra Storia: quella degli amori, dei desideri e degli affetti omosessuali e non quella degli aguzzini o degli omofobi sui quali si è concentrata la ricerca storiografica fin qui.
A scriverla è Giovanni Dall’Orto, già direttore di questo mensile, nell’ampio saggio Tutta un’altra storia. L’omosessualità dall’antichità al secondo dopoguerra appena edito da il Saggiatore.
Dall’Orto ha raccolto e trasformato in un’opera complessiva la parabola storica del vivere l’omosessualità, dalla Bibbia al secondo dopoguerra in Occidente, addentrandosi in un percorso impervio che finora non era mai stato affrontato in Italia nella sua interezza, e che si trovava disperso in decine di saggi (soprattutto di autori stranieri) e in migliaia di documenti inediti che finalmente sono stati resi disponibili al grande pubblico. Il lavoro titanico restituisce un passato, il nostro, per lo più inedito e nel quale anche la peggior repressione non impediva a migliaia di persone di rischiare la vita per poter amare.
L’autore non parla di grandi uomini gay, come Leonardo, Oscar Wilde o Caravaggio, personaggi non comuni già indagati dalla saggistica di settore. Punta il riflettore, invece, su tante storie di uomini normali, frammenti di vicende personali, eventi e fenomeni che trascinano il lettore in un mondo lontano e remoto, ma che ha influito – e continua a farlo – con il nostro modo di pensare, di riflettere e di percepire noi stessi.
Ci sono i graffiti sui muri di Pompei che raccontano gli amori omosessuali (Cesio Fedele ama Mecone di Nocera); già nel Quattrocento si difende l’omosessualità con argomenti “militanti” con Pacifico Massimi che chiama in causa nientemeno che la Natura: “Natura mi creò sodomita passivo”; c’è la rivendicazione del matrimonio che ritorna nei secoli, a partire dalla fine del Cinquecento a Roma dove alcuni portoghesi “si sposavano maschio con maschio con una messa”.
Sullo sfondo è onnipresente la repressione, la discriminazione e l’omofobia, pur con le dovute eccezioni: lo scorrere dei secoli è un’alternanza costante di momenti di allentamento morale e maggior libertà per i gay a momenti di buio e paura.
Tutta un’altra storia è perciò un testo che decostruisce le certezze tradizionali sull’omosessualità, scardina narrazioni date per acquisite e restituisce al nostro vissuto un senso di realtà e concretezza. Lo fa a partire dall’interpretazione dei miti su Sodoma e Gomorra, per in seguito indagare l’inesistenza di un paradiso greco-romano della bisessualità, fino ad arrivare all’altro ieri, quando gli omosessuali incominciarono a rivolgersi alla medicina (e non viceversa come molti continuano a sostenere) per cercare una giustificazione morale alle loro passioni.
La raffinata penna di Dall’Orto ha pazientemente ricostruito un puzzle i cui pezzi erano sparpagliati in un oceano di carte, libri e biblioteche regalando alla fragile comunità omosessuale italiana una realtà e un’identità nella quale è possibile riconoscersi, confrontarsi e comprendersi.
Sorprende dall’alto delle settecento pagine scoprire che il testo è sì complessivo ma non completo, che non significa però incompleto. L’autore è stato obbligato a tagliare e sfrondare molto. Inoltre non è facile raccontare globalmente la storia dell’omosessualità in un paese che non dispone, a differenza di molti altri, di testi antologici, testi di approfondimento e testi di analisi.
Dall’Orto si è posto il problema di riunire più approcci di analisi storiografica, e l’ha risolto brillantemente in questo lavoro che rappresenta trent’anni di studio, mettendo alla luce anche quanto ampi e sconfinati sono agli spazi rimasti per ulteriori ricerche, approfondimenti e analisi. La nostra Storia di fatto comincia da questo libro.
Certamente Tutta un’altra storia è un lavoro serissimo (e colto) ma è anche un libro facile da leggere, perché è scritto per tutti e si tiene lontano dalle contorsioni linguistiche proprie dello stile accademico. Un volume che lascia parlare i documenti e che si sfoglia con il piacere di un racconto.
Su questo caposaldo si misureranno per anni gli studiosi e gli omosessuali. Tra le uscite della saggistica storica a tematica lgbt è il libro più significativo degli ultimi venti’anni. E, per l’ampiezza delle riflessioni che sollecita, non può mancare nelle librerie di casa di tutti noi.