Ogni tanto si sente riparlare dell’attore francese Gérard Depardieu. A proposito del suo cambio di cittadinanza russa (per evadere le tasse) o per aver gettato scompiglio su un aereo di linea, totalmente ubriaco e a brache calate, mentre urinava in mezzo al corridoio.
Stavolta i giornali hanno annunciato l’imminente uscita d’una sua autobiografia scandalo, dal titolo Ça c’est fait comme ça in cui promette di mettersi completamente a nudo.
Proprio lui, che è stato l’attore francese più spogliato di tutti i tempi, specialmente quand’era giovane ed estremamente bello. Si sapeva d’un suo passato turbolento da teppista ma ora, all’età di 66 anni, racconta particolari mai detti prima. Naturalmente nella speranza di farci soprattutto dei soldi.
Perché a quanto pare alcolismo e tirchieria sono i tratti distintivi che gli rinfacciava anche il suo talentuoso e sfortunatissimo figlio Guillaume, anch’egli famoso attore, morto a 37 anni nel 2008 dopo un lungo calvario (fece un incidente in moto, si prese un’infezione in sala operatoria, gli fu amputata una gamba dopo aver subito diciassette operazioni, per poi morire di polmonite).
Esattamente com’è accaduto per Alain Delon con i suoi figli, anche Depardieu è stato molto odiato come genitore. Ma sia Gérard che il figlio Guillaume ora si sa che avevano in comune, oltre all’alcolismo e agli arresti per furto, pure un bel passato da prostituti omosessuali.
A questo proposito, ora, Gérard promette di raccontare con dovizia di particolari come da figlio d’una poverissima famiglia di Châteauroux, nella più profonda Francia Centrale, sia arrivato alle glorie del palcoscenico grazie a prestazioni sessuali e protezioni dei gay del mondo teatrale e cinematografico parigino conquistati, oltre che dalla sua violenta fisicità e spontaneità, anche da una certa inquietudine e tenerezza infantile.
Tutti aspetti che poi sarebbero emersi in scena come attore.
Suo padre era un operaio sempre ubriaco e violento, specie con moglie e figli. Talmente povero che non poteva permettersi la levatrice per il parto degli altri cinque figli e figlie che sarebbero arrivati dopo il piccolo Gérard. Fu costui da bambino ad assistere la madre alla nascita dei suoi fratelli. Cominciò a vagare per le strade quando aveva solo dieci anni, pur dimostrandone almeno cinque di più, rendendosi conto di risultare attraente per certi uomini. E oggi dice: “Mi resi conto fin da quand’ero molto giovane di piacere agli omosessuali, così quando mi si avvicinavano per il sesso io gli chiedevo i soldi”.
In quel periodo, addirittura, aiutò persino un uomo a disseppellire i morti di fresco al cimitero per trafugarne scarpe e gioielli. Pressoché analfabeta, abbandonò la scuola e dopo aver tentato la carriera di calciatore, d’apprendista tipografo e bagnino fece anche il pugile in incontri illegali.
Per un certo periodo aveva fatto contrabbando di alcolici e sigarette con i militari d’una base militare americana. Lì nei weekend faceva anche da “protettore” alle ragazze parigine che venivano a prostituirsi con i soldati. A 16 anni finì in carcere tre settimane per furto d’auto ma non smettendo la sua attività di prostituto, dopotutto per lui la meno rischiosa. Addirittura oggi Depardieu ammette d’aver picchiato e derubato dei clienti. Alla visita di leva fu scartato per “Iperemotività patologica”.
Arrivò a Parigi su suggerimento dell’amico del cuore Michel Pilorgé, quasi suo coetaneo, che voleva fare l’attore e con cui girerà in futuro ben 12 film. Insieme seguirono i corsi di recitazione di Charles Dullin. A 20 anni era già un prostituto e teppista navigato, andando a rubare soldi e orologi agli studenti, mentre dormivano per strada, durante gli scontri con la polizia del maggio 1968.
Finché non s’innamorò di lui, salvandolo dalla delinquenza, un uomo di teatro che gli pagò un corso di recitazione.
Presumibilmente si tratterebbe del giovane regista Jean-Laurent Cochet, grazie al quale conobbe ambienti diversi e incontrò la futura moglie Elisabeth Guignot, d’una ricca famiglia borghese parigina. I due si sposarono nel 1970 e l’anno dopo nacque Guillaume, loro primo figlio.
Grazie a lei, anch’essa attrice, conobbe il celebre cineasta gay Jacques Demy, cui Depardieu fece da baby-sitter alla figlia adottiva che la moglie Agnès Varda aveva avuto da una precedente relazione. Non è dato a sapere come Putin, grande amico e confidente di Depardieu, abbia appreso la notizia di tali rivelazioni pubbliche. Né come di come si siano scandalizzati i sodali politici dell’attore, passato da convinto sostenitore del Partito Comunista negli anni ‘70 alla recente Destra cattolica del suo amico Sarkozy.