Per raccontare questa vicenda occorre forse riavvolgere il nastro della storia, e tornare al 21 gennaio 1921, giorno in cui è nato, a Livorno, il Partito Comunista Italiano. Praticamente sin da allora la città è sempre stata una roccaforte rossa e il governo è stato costantemente in mano al PD e a tutti i suoi antecedenti.
In tanti anni, per i diritti lgbt, esattamente come in tutto il resto del paese, a Livorno non sono state mai adottate politiche incisive, tali da suscitare dibattito cittadino o un grande risalto mediatico, come invece è accaduto nelle ultime settimane.
La precedente amministrazione si era dotata nella sua segreteria di una responsabile diritti civili, che aveva dato il via a una discussione sui temi lgbt rimasta però confinata tra le associazioni gay.
Solo nel 2011 si arrivò all’approvazione di una mozione, un atto di invito alla Giunta comunale, presentata da Arianna Terreni, consigliera lesbica del Partito Democratico, per l’istituzione del certificato anagrafico per persone legate da vincolo affettivo.
Lo scorso giugno lo scenario politico è completamente cambiato. Il PD, tuttora maggior partito della città, ha perso le elezioni contro il Movimento Cinque Stelle.
Dopo soltanto un paio di mesi dall’insediamento della nuova Giunta, in pieno agosto e di sabato, chi scrive insieme ad altri attivisti e rappresentanti di varie associazioni lgbt presenti sul territorio è stato convocato a un tavolo di lavoro dalla nuova vicesindaco, con delega alle Pari Opportunità, Stella Sorgente.
“Non c’è niente di straordinario in questo – ha commentato la nuova vicesindaco – Sono da sempre molto sensibile alle tematiche lgbt. Qualche anno fa mi trovavo in Spagna, a Madrid, dove ho avuto l’occasione di partecipare al pride. È stato bellissimo, vedere così tante persone in strada per i loro diritti mi ha colpito profondamente. Quindi, non appena mi è stato possibile, non ho fatto altro che mettere in pratica le nostre linee di mandato che prevedono l’istituzione di un tavolo di concertazione con le associazioni lgbt.”
“Livorno Rainbow Coordinamento GLBTQI”, questo il nome del tavolo, da allora ha continuato a lavorare senza sosta insieme alle istituzioni, riunendosi in una sala messa a disposizione dal Comune, spesso con la presenza della stessa vicesindaco, e si è posto subito i primi obiettivi e cioè l’approvazione del registro delle unioni civili e la trascrizione dei matrimoni gay celebrati all’estero. Non solo, alcuni componenti del tavolo sono stati invitati ufficialmente a riferire in sala consiliare nel corso dei lavori della Commissione Pari Opportunità.
Nel consiglio comunale dello scorso 13 ottobre è stato approvato il registro, che ha ricevuto voti favorevoli da tutti i consiglieri eccetto quello dell’unica consigliera di Forza Italia presente in Comune. Evidentemente non la pensa come la signorina Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi, paladina gay dell’ultim’ora impegnata a far credere che nel suo partito ci sia grande apertura sul fronte dei diritti.
La delibera livornese presenta elementi di novità rispetto a quelle delle altre città. Qui, infatti, è possibile registrarsi anche nel caso in cui soltanto uno dei due componenti della coppia sia residente a Livorno. In tal caso, non potendo garantire i diritti da regolamento, viene comunque rilasciato un simbolico certificato di riconoscimento. “Oltre che per il significato politico del gesto, abbiamo puntato all’istituzione del registro – prosegue Stella Sorgente – con l’obiettivo di provvedere alla tutela e al sostegno delle unioni civili al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio”.
Soltanto pochi giorni prima, sempre per mano della vicesindaco, in accordo con il primo cittadino Filippo Nogarin, era già stato trascritto a Livorno il primo matrimonio tra persone dello stesso sesso: “Lo scorso 7 ottobre – conclude Sorgente – abbiamo provato ad anticipare la circolare del ministro Alfano, che sarebbe arrivata nei giorni seguenti, ho trascritto personalmente (foto) il matrimonio di Christian e Roberto, sposati lo scorso agosto alle Canarie, che avevano presentato domanda al Comune di Livorno per il riconoscimento. È stato un atto per me molto emozionante”.
L’azzeramento della Maggioranza e sei soli mesi, insomma, sono bastati, in ambito amministrativo a cancellare anni di PD.