Ragazzi che si scambiano video porno per e-mail o per telefono, uomini che si collegano a una webcam per osservarne altri che si esibiscono in spettacoli sexy, da soli o in compagnia. Il sesso nell’era di Internet 2.0 è davvero senza frontiere e coinvolge – virtualmente – anche partner che vivono dall’altra parte del globo.
Si assiste a “un utilizzo sempre più sessualizzato dei nuovi mezzi di comunicazione digitale”, segnala una ricerca condotta dall’Ipof (Institut Français d’Opinion Publique), attraverso un questionario realizzato in Rete dal 29 marzo al 4 aprile 2014 su un campione di 4665 individui, rappresentativo della popolazione tra i 18 e i 69 anni residenti in Francia, Italia, Spagna, Germania e Stati Uniti. Basta uno smartphone con la connessione a Internet o un computer con la cam e, in un batter d’occhio, fare sesso a distanza, anche in diretta, diventa facile come mandare un messaggio.
Negli Stati Uniti il fenomeno è già di massa, ma l’Europa si sta allineando, specie nei Paesi del sud, come Spagna e Italia.
Sulle sponde del Mediterraneo, in particolare, la “disposizione al sesso virtuale” è molto elevata: il 32% in Italia e il 29% in Spagna contro il 25% della Germania ed il 23% della Francia. “Un tempo avevamo più contatti fisici, anche con estranei; oggi – dice la psicoterapeuta e psicologa Marinella Cozzolino – abbiamo paura del rifiuto, perché il sesso reale si confronta con gli odori, con i corpi concreti. Su Internet la gente non cerca i genitali, ma un abbraccio. E può diventare una patologia solo se diventa l’unica fonte di eccitazione”.
Certamente il sesso virtuale è più rassicurante e semplice, perché tutti possono partecipare come spettatori, ed è anche a rischio zero, dal momento che le malattie a trasmissione sessuale non sono una minaccia quando si rimane dietro uno schermo. Sta di fatto che la webcam è diventata un accessorio indispensabile, in particolare per l’utenza gay, visto che la visione di video sexy è una pratica prettamente maschile. Solo il 4% degli uomini italiani ammette di aver trasmesso online spettacoli erotici, soft o hard, in webcam, ma il 19% sono interessati a provare l’esperienza; l’osservazione invece è più comune: in Europa si oscilla fra l’8% e il 14% a seconda dei diversi paesi, ma l’interesse verso le webcam erotiche è particolarmente elevato nei paesi del Sud (il 48% in Spagna e il 54% in Italia).
Del resto basta fare un giro su un sito come Cam4.com per trovare decine di maschi che ufficialmente sono eterosessuali o curiosi, ma di fatto si esibiscono per un pubblico in larga parte maschile.
Molti spettatori sono disposti a pagare per vedere un determinato show, per cui alcuni utenti particolarmente apprezzati organizzano veri e propri appuntamenti fissi – il lunedì a mezzanotte o il giovedì alle 19, per esempio – per un pubblico di affezionati che attraverso il loro conto online lasciano mance “virtuali” che si trasformano in denaro reale. Si può passare anche a spettacoli privati, gratis o a pagamento, e c’è chi addirittura pubblica la propria “lista dei desideri” su un sito di commercio elettronico, per consentire a chi lo desidera di fare un regalo extra.
Ma oltre alla webcam le altre pratiche in cui il sesso passa attraverso la Rete sono: il “sexting”, cioè lo scambio tramite computer o smartphone di foto o video sessualmente espliciti; la “porno vendetta”, che per adesso rimane un fenomeno marginale in Europa e si consuma diffondendo in Rete immagini compromettenti con protagonista un ex partner; il “sexselfie”, cioè la scelta di pubblicare foto sui social network appena dopo un rapporto sessuale.
Tra i giovani, i francesi (60%) e gli italiani (56%) sono i più numerosi per quanto riguarda lo scambio di messaggi spinti attraverso posta elettronica e l’invio su cellulare di autoscatti sexy; la webcam, invece, spopola in Spagna: oltre un giovane su 10 (11%) ha già praticato sesso virtuale con uno sconosciuto, molto più che in Francia (7%), Italia (6%) o Germania (5%). I giovani spagnoli sono i più numerosi ad aver già realizzato show online su un sito di webcam erotiche, superando i francesi e gli italiani.
L’utilizzo delle nuove tecnologie a fini sessuali “favorisce una generalizzazione dei flirt e più in generale delle nuove forme di attività fantasiose la cui attrattiva risiede nel fatto che esse permettono un’eccitazione mutuale e simultanea fra i partner”, sostengono François Kraus e Pierre-Hadrien Bartoli, che hanno realizzato la ricerca. “I giochi di seduzione negli spazi virtuali permettono, particolarmente ai giovani, di realizzare quelle pratiche erotiche che non potrebbero essere realizzate nella realtà faccia a faccia. La tecnologia – offendo una larga gamma di possibilità innovative e giochi inediti – permette di estrarsi da un piacere solitario o di rapporto di coppia di routine”.