Fra i tre libri, il più ragguardevole è quello edito da Nicole Canet: Beautés siciliennes. Photographies 1880-1915. Portraits, Scènes de genre et Nus (€ 65, acquistabile sul sito www.aubonheurdujour.net). È pubblicato in contemporanea a un’esposizione presso la galleria parigina “Au bonheur du Jour” (11 rue Chabanais, fino al 28 giugno), dove si possono anche comprare numerose foto presenti nel libro stesso. Certo, il prezzo è caro ma le 238 pagine presentano delle foto di eccellente qualità nonché spesso inedite.
Si ripercorre la vita del tedesco barone Von Gloeden (1856-1931), che sbarcò a Taormina nel 1878 per lenire una malattia polmonare. Un paio di anni dopo iniziò a fotografare paesaggi e scene di genere. I primi nudi risalgono al 1885: aiutato da alcuni assistenti, Von Gloeden assoldò numerosi ragazzi taorminesi, tutti di basso ceto, per foto di nudi integrali, in pose sì maliziose ma non oscene e con contesti che si rifacevano al mondo classico. I modelli furono tutti retribuiti e i soldi vennero versati in libretti di risparmio con i quali poi poterono iniziare un’attività (molte famiglie taorminesi devono dunque a ciò la loro sistemazione…).
Le foto del barone si affermarono presto e, otto anni dopo, comparvero su una rivista d’arte inglese, The Studio. Così l’artista diventò celebre: il suo atelier fu visitato da tanti personaggi famosi – da Oscar Wilde a D’Annunzio – ed ebbe molti clienti ricchi e altolocati, tra cui l’industriale tedesco Krupp, che acquistò numerose foto.
Durante la prima guerra mondiale, fu costretto a malincuore a lasciare l’Italia; quando ritornò, perse però l’entusiasmo, constatando che tanti fra i ragazzi che avevano posato per lui erano scomparsi in guerra. Morì a 75 anni. Le sue foto (circa 3.500) divennero di proprietà del suo aiutante, Pancrazio Bucinì detto “il Moro”, il quale nel 1936 dovette subire una perquisizione, con la distruzione dì tanto materiale, da parte dei fascisti e poi alcuni processi, dal quale uscì però vincitore, dimostrando che le foto erano opera d’arte.
Von Gloeden rientra dunque nel lunghissimo elenco dei tanti intellettuali che si trasferirono in Italia per dar corpo a quei desideri impossibili da realizzare in patria. Grazie alle ambientazioni classiche – proprio come i pittori accademici, che però non mostravano mai i genitali – il barone evitò la censura e creò un mercato di foto che appagò tanti esteti e omosessuali di tutta Europa.
La Canet esamina anche le opere di altri due famosi fotografi che operarono a Roma: Wilhelm von Plüschow (1852-1930), cugino di Von Gloeden, che perseguì lo stesso tono di “artisticità” e il napoletano Vincenzo Galdi (1871-1961) che, conscio della sua bellezza, diventò già a 16 anni il modello preferito di Von Plüschow. In seguito, produsse numerosissime foto commerciali, talora colorate, estremamente spinte.
Gli altri due libri, molto interessanti, aprono squarci nuovi nel discorso. I ragazzi di von Gloeden. Poetiche omosessuali e rappresentazioni dell’erotismo siciliano tra Ottocento e Novecento (edizioni Città del sole, € 20) è di Mauro Bolognari e vanta la prefazione di Franco Battiato. Con un taglio storico-antropologico, si mette in luce soprattutto il rapporto che si venne a creare fra il barone e la comunità locale e la relativa “colonizzazione” dei corpi degli adolescenti siciliani da parte dei ricchi stranieri omosessuali. Bolognari presenterà il suo libro a Milano, con Giovanni Dall’Orto, il 27 giugno alle 19 alla Libreria Popolare (via Tadino 18).
Wilhelm von Gloeden. Travestimenti, ritratti, tableaux vivants (edizioni Postmedia, € 19) di Raffaella Perna ha invece un taglio più artistico. È diviso in due parti. Nella prima viene evidenziata la ricerca fotografica del barone, le sue fonti colte, l’articolata fase progettuale e la messa in opera delle scene quanto mai elaborate. La seconda è sull’influenza che, dopo la riscoperta degli anni Settanta, la sua opera ha avuto su intellettuali – come Roland Barthes, il quale parlò di “kitsch involontario” – e su tanti artisti che si sono ispirati a lui, come Beuys, Warhol, Pistoletto, Witkin, LaChapelle, Mapplethorpe.
Perna sottolinea come queste foto, nello stesso tempo elaborate e naïf, non risultarono così scandalose come noi crediamo, almeno fino al Fascismo, quando il vento girò. E in ogni caso la presenza di adolescenti nudi, per strano che possa sembrare, non dette tanto fastidio. Viceversa, Von Gloeden ricevette accuse di sodomia, mentre le sue foto furono accusate dal movimento pittorialista di essere troppo moderne.