Anno nuovo, serie nuova. Dovrebbe arrivare finalmente in Italia su Rai4 Orange Is The New Black, serie lesbica prodotta da Lionsgate Television e diffusa negli States tramite il servizio di streaming on demand Netflix. Nonostante però fosse stata annunciata per gennaio, abbiamo saputo dal programmatore Massimiliano Morelli che non è ancora stata “tecnicamente acquisita” e, se la vedremo su Rai4, non sarà prima di aprile.
Già molto amata dai blog saffici che ne stanno tessendo le lodi alimentando un passaparola entusiasta, non è la classica serie lesbo-chic alla The L Word o Lip Service ma, anzi, tratta temi tosti – carcere, violenza, prostituzione – con un tono, però, sorprendentemente ironico, da commedia lieve, e forse il segreto del suo successo sta proprio qui. Ma non solo. La scelta della splendida protagonista sta già mandando in visibilio il pubblico, non esclusivamente femminile: Taylor Schilling è una splendida ‘femme’ bostoniana quasi trentenne che interpreta il ruolo candidato ai Golden Globes di Piper Chapman, ex lesbica (ma sarà veramente così?) che si trova a scontare quindici mesi di pena correttiva nel carcere federale di Litchfield, in Connecticut, per essere stata fermata con una valigia piena di soldi sporchi proveniente dal traffico internazionale di droga della sua fidanzata di un tempo, Alex Vause (la fascinosa Laura Prepon, vista nel recente Una ragazza a Las Vegas di Stephen Frears). Adesso Piper si professa etero e ha un fidanzato bietolone e inconcludente che fa lo scrittore, Larry, interpretato da Jason Biggs, la cui notorietà è principalmente dovuta al successo di American Pie. Le vicende di Piper si intrecciano con quelle di altre detenute: la lesbica tossicodipendente Nicky innamorata dell’avvenente Lorna Morello che però sogna di sposarsi col suo fidanzato non appena uscita dal carcere; la ragazza transessuale Sophia Burset, interpretata da una vera trans, Laverne Cox, costretta alla detenzione per una frode con carte di credito e sposata con un figlio; la materna Galina Reznikov detta Red, cuoca della cucina del carcere, accusata di aver fatto letteralmente scoppiare un seno rifatto a una ricca ragazza russa (Red è impersonata da Kate Mulgrew, il celebre capitano ‘femminista’ Janeway di Star Trek).
Un altro punto di forza della serie è la sua sorprendente sceneggiatura ispirata alla memorie di tale Piper Kerman Orange che hanno conquistato la sceneggiatrice e produttrice Jenji Leslie Cohan, già coautrice di vari successi televisivi tra cui Will & Grace. E il fatto di giocare in maniera innovativa con i tópoi del prison movie, non ultimo dei quali proprio la tensione saffica, un classico del genere, dal cinematografico K-11 di Jules Stewart al celebre video musicale di Telephone con Lady Gaga e Beyoncé, di certo aiuta: l’ironia da commedia sofisticata rimane in sottofondo soltanto come effetto civetta per attirare anche un pubblico maschile eterosessuale.
L’altra serie dell’anno è rivolta anch’essa a un’audience formata da ragazzi, ma questa volta gay: si tratta di Looking ed esordirà il 19 gennaio sul canale via cavo HBO, uno dei più attenti alla realtà glbt. Ricorderete infatti che Home Box Office ha coprodotto il riuscito biopic Dietro i candelabri sul pianista gay Liberace, vincitore di ben undici premi Emmy e primo film televisivo presentato in concorso al Festival di Cannes.
Looking si preannuncia come una sorta di Sex and the City queer ambientato però non a New York ma nella gaissima San Francisco. I protagonisti di questa attesa dramedy – incrocio fra commedia e dramma – ideata da Michael Lannan, sono tre ragazzi gay appassionati di videogiochi: Patrick e Kevin, programmatori proprio di computer games, e Agustin, assistente di un artista. Il ventinovenne Patrick è tornato a frequentare locali gay dopo la rottura col suo ex storico e si sente finalmente pronto per una nuova relazione mentre Agustin è in crisi col proprio fidanzato e si sta convincendo che la monogamia non fa affatto per lui. Looking potrebbe essere il trampolino di lancio dell’attore dichiaratamente gay Jonathan Groff, rivelazione del film C.O.G. di Kyle Patrick Alvarez, che qui interpreta il ruolo di Patrick. Già nell’interessante C.O.G., tratto da un racconto di David Sedaris, Groff vestiva i panni di un omosessuale ma questa volta non visibile che diventava assistente di un predicatore cattolico omofobo.
Tra le novità di Looking ci sarebbero un’attenzione particolare alla rappresentazione del mondo lavorativo, spesso in ombra nelle serie queer, e alcune scene esplicite di intimità sessuale, ormai un trend dopo lo sdoganamento hard di Shortbus e I Want Your Love.