Da un paio d’anni circa, grazie alla diffusione sempre più capillare di televisori di nuova generazione, la terza dimensione, ossia i film in formato 3D (solitamente supportati dal Blu-Ray) stanno entrando nelle nostre case. Se fino a poco tempo fa occorreva recarsi al cinema per assistere – con l’ausilio di speciali occhiali – a una rappresentazione in 3D (basti pensare al successo di Avatar, per non parlare di film più recenti), oggi possiamo starcene tranquillamente sprofondati sul nostro sofà a gustarci questa nuova dimensione. Occorre per l’appunto un televisore ad alta definizione che supporti il formato 3D e un paio di occhialini che possono essere passivi (senza batterie) o attivi (con batterie incluse; questi ultimi in genere debbono essere compatibili con il televisore stesso e solitamente della stessa marca). Oltretutto da qualche mese sono entrati in commercio televisori che permettono di interpolare e rieditare qualsiasi video 2D in 3D (e anche se può apparire interessante, questo è un “giochetto” che non regge il confronto con un film girato nativamente in 3D) o addirittura non hanno necessità di ulteriori accessori per garantire una visione stereoscopica.
Forse non tutti sanno che, in realtà, questa tecnica affonda le radici agli albori del cinematografo, e che recentemente, grazie al supporto di altre tecnologie è tornata in voga: “Direi che l’HD, il Blu-Ray e il formato Imax hanno accelerato la vocazione ‘iper-realista’ dell’audiovisivo, offrendo nuove opportunità e strumenti più sofisticati a una vecchia tecnologia”. Questo è quanto afferma Lucas Kazan, direttore dell’omonima casa di produzione (www.lucaskazan.com) e uno dei registi dell’hard gay d’autore più famosi al mondo. È lo stesso Lucas Kazan che ci presenta a Dominic Ford, il primo a dar vita a uno studio di produzione e relativo sito web per la realizzazione e la distribuzione di film porno gay 3D (www.dominicford.com). A entrambi abbiamo rivolto alcune domande per capire perché e quanto il porno gay abbia sfruttato questa tecnologia.
Al momento in cui scriviamo gli unici porno gay creati nativamente in 3D sono quelli distribuiti on line sul sito dominicford.com sia in formato anaglifico (visibili con occhialini “passivi” con un qualsiasi schermo) che 3D side-by-side (per televisori 3D e occhiali “attivi”) e il primo film in formato Blu-Ray 3D di Bel Ami (www.belamitour.com). A detta di Lucas Kazan “è inutile ribadire che una cosa è il film girato in 3D; altra il film pensato e girato in 2D e poi ri-editato, via software, per il formato 3D. In questi casi, il software prova a re-inventare la profondità di campo delle inquadrature, così come altri software provavano a immaginare i ‘colori’ di un film in bianco e nero, con gli stessi esiti (pessimi!). Certo, la ri-edizione 3D dei film 2D (vedi Titanic, The Lion King o Star Wars) ne estende la vita commerciale, ma per quanto?”.
Quando alcuni anni fa il 3D è tornato alla ribalta si pensava proprio che a trarne maggior vantaggio sarebbe stata la produzione legata al mondo del porno. In effetti qualcosa si sta muovendo anche in ambito gay; il sito di Dominic Ford ne è la conferma: “Il nostro sito è nato concettualmente per il 3D anche se poi i nostri film si possono vedere in streaming o scaricare anche nella versione classica a due dimensioni. Siamo coscienti del fatto che il formato 3D non è per tutti, anche se una sempre maggior percentuale di nostri clienti ci richiede gli occhialini per potersi gustare i nostri film in questo standard. È naturale che i giovani ricoprano una grossa fetta della nostra clientela, proprio perché più propensi alle novità tecnologiche e hanno più dimestichezza con l’utilizzo della rete”.
Girare un intero film in 3D significa utilizzare tecniche di ripresa particolari, occorre rimettere mano al bagaglio acquisito precedentemente e non sempre i risultati sono eccezionali, occorrono tempi e costi non indifferenti. Secondo Lucas Kazan “butti dalla finestra gli stilemi Mtv, rinunci alle panoramiche a schiaffo, alla Steadycam e alla camera a mano. Limiti raddoppiati, anzi triplicati; nel porno è tutto costruito sui primissimi piani e sui dettagli. Ciò detto, i primi dieci minuti di Avatar in 3D al CineramaDome di Hollywood mi hanno lasciato a bocca aperta. Così i primi dieci di 3DBelAmi di cui ho curato l’authoring negli studi di Burbank”.
In effetti possiamo testimoniare che la visione di questi begli esemplari di fauna in 3D ci lasciano con un filo di bava alla bocca (si accettano prenotazioni per una dimostrazione). Intendiamoci, non è tanto il primo piano che colpisce, quanto proprio la sensazione di “profondità” di campo, l’immagine del 3D è molto più reale, come conferma anche Dominic Ford: “Incredibilmente sì. Guardare un porno 3D è come sedere nella stessa stanza con i ragazzi o spiarli attraverso la finestra. Si percepisce la sensazione di poter sfiorare i loro corpi, i loro muscoli sembrano più vivi e pare proprio di incontrarli in prima persona. C’è davvero una sorprendente differenza; vedere per credere”.
Le scene in esterno danno ancor più il senso della nuova dimensione (ecco perché i documentari risultano straordinariamente emozionanti): “Il nostro film So You Think You Can Fuck (www.SYTYCF.com) è girato quasi completamente in esterno, anche se tendenzialmente noi registi preferiamo girare all’interno per motivi di praticità e velocità. Credo che l’audience del porno preferisca da sempre le scene in esterno; danno l’impressione che qualcuno possa passare in ogni momento e possa accadere qualcosa di interessante, c’è una sorta di sospensione…”
Oggi la stragrande maggioranza del porno vive e si promuove attraverso internet. Sia Lucas Kazan che Dominic Ford sono concordi nell’affermare che “il Dvd è ormai una fetta marginale del business e il Blu-Ray è troppo costoso. La partita si gioca tutta in rete, con i siti a pagamento e con l’impari battaglia contro la pirateria audiovisiva”.
Non solo, internet è stata contemporaneamente una maledizione e una benedizione. Se la rete e le nuove tecnologie hanno dato la possibilità a molte persone di improvvisarsi registi amatoriali con l’ausilio di una piccola telecamera (quando non si tratta di uno smartphone), e di poter caricare le proprie “opere” su decine di siti come Xtube o GayTube, “c’è una bella differenza” sottolinea Dominic Ford, “tra un film amatoriale e un porno professionale. Se guardi siti come www.dominicford.com, www. belamionline.com o quelli di altre compagnie simili, è chiaro che nessun privato potrà mai competere con il livello qualitativo delle prime”. Ma la questione è soprattutto: “con tutto questo sproposito di porno gratuito (e porno piratato), quante persone sono disponibili a pagare per un prodotto di qualità? Un 24enne non si pone problemi a spendere 30 dollari di bevute ogni serata nel fine settimana, ma non pagherà mai 25 dollari al mese per l’abbonamento a un sito porno, perché è convinto che tutto ciò che viaggia su internet debba essere gratuito. Rubare la proprietà intellettuale su internet è un gioco da ragazzi, ma il fatto che sia semplice, non significa che sia legale”.
Ritornando al 3D siamo tutti d’accordo: finché i monitor 3D della prossima generazione (per intenderci quelli che non hanno bisogno degli occhiali) non saranno largamente diffusi, questo metodo di intrattenimento rimarrà un prodotto di nicchia, anche perché i nostri occhi non sono ancora abituati a questo tipo di visione. D’altro canto questa tecnologia – come fu per il colore alla fine degli anni ’70 – necessita ancora fasi di perfezionamento. Difatti, a lungo andare, dice Lucas Kazan, “l’effetto sorpresa svanisce e sei due volte più cosciente delle inquadrature che non funzionano, dei colori e del contrasto sfalsati. Come produttore, tuttavia, non posso ignorare il trend. Bada bene: il trend, non solo una fase (passeggera). I nuovi televisori, i nuovi monitor, i nuovi smartphone saranno tutti 3D. La diffusione dell’hardware alimenterà la domanda per il software (i contenuti), esattamente come è avvenuto con l’HD. Oggi puoi acquistare un televisore SD (standard ndr)? Non più. E se ne hai uno HD, non pretendi di vedere i tuoi programmi in HD? Consentitemi infine una postilla come critico cinematografico: pochissimi autori si sono interrogati sul 3D, ricominciando da… tre. Nessuno nel porno. Al cinema, penso con grande emozione all’ultimo Herzog o al Wenders di Pina. Chissà che ne avrebbe fatto Bertolucci, se avesse girato Io e te nel formato 3D…”