Se è vero che un uomo eterosessuale in media pensa al sesso 19 volte al giorno, per noi gay forse è più facile calcolare quando non ci stiamo pensando. Magari siamo davvero più creativi e più sensibili degli etero come dicono, ma di certo non siamo più morigerati (salvo rarissime eccezioni).
Diciamola tutta: quando non stiamo pensando al sesso probabilmente è perché lo stiamo mettendo in pratica. Saune e cruising sono affollati d’estate e d’inverno, le chat e Grindr ci permettono di fornicare ovunque e in qualunque momento, e per i più spericolati ci sono sempre i parchi, le stazioni di servizio e i cessi pubblici.
Ogni tanto però capita anche a noi di dover fare i conti con gli ormoni in subbuglio senza un partner a portata di mano. E allora che fare? Beh, c’è sempre lei: Federica, la Mano Amica. E sulla masturbazione è stato definitivo Woody Allen, quando ha scritto: “Che c’è di male? È fare l’amore con la persona che amiamo di più”. Sacrosanta verità.
Anche in questo campo, però, le cose ormai sono cambiate: nel 2012 l’onanista moderno ha a disposizione gadget adatti allo scopo ben più sofisticati, soprattutto se è propenso a spendere un po’ di euro.
Il masturbatore maschile più venduto attualmente è il Flashjack (versione gay-friendly dell’analogo bestseller per maschi etero, il Flashlight). L’idea quasi geniale del Flashlight l’ha avuta qualche anno fa un tal Steve Shubin, ufficiale della squadra speciale SWAT, quando i medici gli vietarono di avere rapporti con la moglie per non comprometterne la gravidanza avanzata (non a caso il Flashlight spopola presso i soldati americani). Costretto al fai da te, Shubin concepì la prima versione di quella che sembra un’innocente torcia elettrica ma che al suo interno cela un’orifizio simile a quelli umani, a seconda della scelta del consumatore. È infatti possibile procurarsi il Flashjack in parecchie varianti diverse, scegliendo in base ai propri gusti: c’è la versione con un pertugio adatto a simulare un rapporto orale, anale o anche (uhm) vaginale, ma si può anche decidere – oltre al colore dell’involucro esterno – la conformazione interna, con una texture più liscia o accidentata a seconda delle sensazioni che si preferisce ottenere. Sono recentissime la versione Alien, con una cavità decisamente insolita, per i patiti della fantascienza, e quella Flight da viaggio, più compatta e più simile a un thermos che a una torcia. L’enorme successo del Flashlight/Flashjack è anche dovuto al fatto che è silenzioso, lavabile e riutilizzabile. Chi fosse interessato ma non se la sente di spendere più di 50 euro può consolarsi con una versione fatta in casa seguendo le istruzioni di questo pratico tutorial: bastano due spugnette, un guanto di lattice e un tubo di Pringles. Se invece siete incontentabili e il Flashjack da solo non vi basta, vi consiglio di abbinarne l’uso a uno stimolatore prostatico come l’Aneros Helix, che sembra avere effetti più benefici per la prostata rispetto al solito cazzo finto. Tu gust is mei che uan!
Tutt’altra scuola di pensiero è invece quella dei giapponesi, che nel campo dell’oggettistica per il sesso non sono mai stati secondi a nessuno. La loro filosofia è però leggermente diversa, e si sposa con l’amore per l’hi-tech che li contraddistingue da sempre. I sex toys giapponesi sono decisamente più sofisticati di quelli americani, più costosi e in alcuni casi meno pratici. Non tutti infatti sono riutilizzabili, anche se la scelta è molto più ampia.
Il leader indiscusso qui è Tenga. Della Tenga Cup originale esistono parecchie versioni, ma invece di illustrarvene l’uso vi rimando all’ormai celebre ed esilarante “prova su strada” del simpatico blogger Larvotto. Più stilosa del Flashjack, la Tenga Cup però ha un notevole punto a sfavore: concepita come usa e getta, per i segaioli occidentali compulsivi – con il cambio e le spese di spedizione – il suo costo complessivo diventa proibitivo. Resisi conto del problema, alla Tenga sono subito corsi ai ripari mettendo sul mercato il loro primo masturbatore riutilizzabile, il Flip Hole) in due versioni: quella bianca con una texture interna più tradizionale, e quella nera più birichina. Di entrambe esiste anche una versione un po’ più economica, il Flip Lite.
Decisamente più avanti di tutti gli altri, quelli di Tenga hanno di recente messo in commercio anche le Tenga Eggs, un nuovissimo sex toy che promette di risolvere un altro problema: quello legato alle diverse taglie dei nostri strapazzatissimi membri. Diversamente da quelli che vi ho già elencato, che potrebbero non essere compatibili con misure XXL (o XXS), le uova Tenga sono adatte a piselli grandi e piccini, essendo in pratica un involucro stretch di silicone plasmabile. La cosa più vicina a scoparsi l’impasto della pizza, insomma, come in un noto film della Cazzo. Altro dettaglio intrigante: potete acquistare le Tenga Eggs in un pratico cartone da sei, ognuna con una texture diversa.
Anche in mancanza di un amante in carne e ossa oggi ce n’è per tutti i gusti, quindi, e la parola chiave è “customizzazione”. Del resto con il FleshJack e tutti gli altri gadget il rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale è nullo; sono sempre disponibili, discreti, non russano e non tengono mai il broncio. Il partner ideale, o quasi.