Sempre di più sono anche in Italia i bambini nati dall’amore di persone dello stesso sesso, ma a questo non corrisponde un’uguale rappresentazione della loro realtà nei prodotti destinati all’infanzia. Era impossibile sino a oggi trovare in italiano la raffigurazione esplicita di due mamme o due papà. Rimane invece di fondamentale importanza per i bambini specchiarsi nel mondo anche attraverso i libri illustrati e i racconti. Partendo dall’intento di colmare questo vuoto nella letteratura per bambini sul tema della famiglia omogenitoriale, Maria Silvia Fiengo e la sua compagna Francesca hanno dato vita a Lo stampatello, piccola casa editrice destinata all’infanzia.
Com’è nata l’idea di creare questa casa editrice?
Tutto nasce da un libro che aveva scritto la mia compagna Francesca per i nostri bambini, Piccola storia di una famiglia, dove raccontava un po’ la nostra storia, chiarendo alcuni punti su cui spesso si fa confusione. Prima di tutto il fatto che, pur avendo due mamme, sono nati da un maschio e da una femmina, che queste mamme sono entrambe i loro genitori e si amano. Molte volte ricorrevano queste domande nei nostri figli, soprattutto quando erano più piccoli e su sollecitazione dei loro amichetti. Abbiamo dovuto quindi spiegargli bene e far capire a loro in modo che potessero rispondere e spiegare con molta tranquillità che i loro genitori si sono innamorati e hanno deciso di fare una famiglia e dei figli, pur essendo due femmine. Successivamente, mandammo questo libro a moltissime case editrici di libri per bambini, ci rispose una delle più importanti, che ci fece addirittura firmare un contratto. Poi però ritenne il tema troppo scottante e si tirò indietro. Altre case editrici, pur ritenendo la cosa interessante e valida, ci dissero che non rientrava nei loro piani editoriali. Questo ci dette comunque un gran coraggio. Pensammo che se avevamo ottenuto un contratto, il nostro progetto era di qualità e capace di destare interesse. Decidemmo così di stamparcelo in proprio, avendo comunque la nostra comunità di riferimento, Famiglie Arcobaleno. Le prime duecento copie, tra amici e parenti, andarono a ruba. Alla fine ci siamo rese conto che potevamo creare noi una casa editrice. Nel frattempo dalla nostra associazione era arrivato anche un altro testo, Più ricche di un re. Poi considerammo l’enorme necessità di materiale del genere, che a noi serve anche per spiegare agli adulti, ai genitori dei compagni di scuola dei nostri figli. Ne acquistiamo a palate su Amazon in lingua straniera, per poi dover tradurre sopra a pennarello. Insomma, tutti questi fattori ci hanno dato lo slancio per partire.
All’estero si trovano facilmente libri del genere?
Sì, ce ne sono tantissimi, sia nel mercato anglosassone, sia in quello francese. Negli Stati Uniti la comunità omosessuale con figli esiste dagli anni ’80. Quando c’è un mercato, poi nasce anche il prodotto. Per i bambini esiste il reale bisogno di ritrovarsi nei libri e nelle storie.
Dopo questi primi due volumi cosa avete in cantiere?
La terza uscita, Il segreto di papà, tocca un tema molto scottante, quello di un papà separato perché gay. Inoltre, abbiamo commissionato ad Altan, noto e geniale autore, quello della Pimpa, un libro più generico, su tutti i tipi di famiglia, comprese quelle omogenitoriali, dal titolo Piccolo uovo, che uscirà a fine maggio. Per noi questo è un salto di qualità pazzesco.
Altri progetti?
Contiamo di fare come minimo due libri l’anno, per assecondare le esigenze della nostra comunità. Magari anche esulando dall’argomento, allargando le storie a vari personaggi, in cui uno almeno abbia due mamme o due papà. Oppure allargando il tema alle altre minoranze su cui, oltre agli omosessuali, esiste un forte pregiudizio: stranieri, immigrati ecc. Il primo libro di questo tipo in programma s’intitola Il mio primo giorno in Italia, una storia italiana ambientata negli anni ’40, di un bambino italoamericano, figlio di emigranti, che torna nel nostro paese impoverito e devastato dalla guerra. Ci piace introdurre questi temi, ma non in maniera pesante, sempre in modo leggero e divertente, con illustrazioni carine e ironiche.
Riscontri da parte di genitori etero dei compagni dei vostri figli?
Qualcuno ci ha fatto molti complimenti, altri hanno manifestato qualche perplessità. È sempre molto soggettiva l’accoglienza del tema. In realtà, l’idea iniziale di tutto il progetto me l’ha data proprio la mia vicina di casa, per spiegare al suo bambino che faceva domande cui lei desiderava rispondere in modo corretto. Molte idee e suggerimenti ci stanno venendo anche da altre persone. Ad esempio, la mamma di una bambina avuta da un africano e quindi di pelle nera, che non riesce a trovare del materiale su un caso come il suo.
Presentazioni nelle librerie?
Siamo state al Salone del Libro di Torino, presentazioni al momento poche. Siamo tuttora alla ricerca di un distributore. Per adesso siamo noi a contattare e rifornire direttamente le varie librerie. La gestione, con tutte le cose che comporta, non è facile soltanto in due.
I vostri libri si possono trovare in tutte le librerie?
Per adesso solo in alcune, ma stiamo lavorando affinché a breve si possa arrivare anche in quelle più grosse.