Il fenomeno Mika, sorto tre anni fa grazie a MySpace, è ormai storia comune. In Italia Osvaldo Supino è riuscito a guadagnarsi il titolo di “artista più cliccato e discusso del momento”, piazzandosi oltretutto per due anni consecutivi nelle prime venti posizioni tra i video più visti su YouTube.
Il suo successo corrisponde indubbiamente ad altrettanta costanza: “Quando hai un sogno devi fare di tutto per renderlo reale”, dice dal suo sito. A onor del vero il ragazzo ce la mette tutta pur di mettersi all’attenzione dei media, proponendosi suo malgrado come l’alternativa camp italiana a Britney Spears. Trucco, abiti, movenze e via a mimare alla perfezione l’icona pop americana (chi ha detto: “L’importante è crederci”?); né fa eccezione la volontà di apparire trasgressivo, stando bene attento però a non lasciare adito a facili illazioni sulla di lui presunta sessualità, qualunque essa sia (caso Milli Vanilli docet).
Se gli accattivanti arrangiamenti, che strizzano l’occhio alle produzioni pop più in voga, sono il biglietto da visita delle canzoni di Osvaldo, i suoi video costituiscono un concentrato di saccheggiamenti e ostentazioni da fare impallidire persino la regina del déjà vu, Lady Gaga.
Immaginate questo ragazzo quando durante l’adolescenza cerca di assimilare tutto ciò che i media propinano, con occhi e orecchi attenti a catturare idee che lo possano stimolare. Scontato che tutta la “cultura” nazional popolare (per intenderci quella trasmessa dal palco del teatro più famoso d’Italia, che non è – ahinoi – la Scala, né il teatro regio di Parma) e gli atteggiamenti delle star d’oltreoceano in rotazione su Mtv, si potessero riversare nei suoi video clip.
Senza voler sminuire la precedente produzione (ascoltatevi gli assaggi dei suoi primi brani sul sito, magari immaturi ma almeno sinceri, e beatevi con le sue foto ammiccanti come “coniglietto playboy” o mentre assapora un lecca lecca), risultano però emblematici gli ultimi due episodi di Supino, Feel for the Enemy ed il recente Get Sexy. Nel primo la giovane web star si muove al suono di una struggente ballata come farebbe una diva consumata, in modo talmente glamour e realista da mettere in dubbio se l’intento sia effettivamente quello di emulare un’icona pop qualsiasi, quanto piuttosto quello di ironizzare sulla stessa, cosa che se fosse vera renderebbe Supino un maestro di antropologia e semiotica in fatto di video clip.
Con Get Sexy si supera l’immaginazione: se i riferimenti a Michael Jackson sono lapalissiani fin dai titoli di testa, si prosegue con lo sfoggio di un abito con tanto di spalline acuminate che sembra preso in prestito da Paola e Chiara (festival di Sanremo del 2008, che sia proprio lo stesso?). Il culmine è però l’esibizione di una pozione magica (ancora Lady Gaga) con cui il cantante seduce un candido quanto affascinante sacerdotino. Il video smaschera (se mai ce ne fosse stato bisogno) le dicerie ossessive nei confronti del giovine: una nuova icona gay, finalmente tutta italiana, sta nascendo… Vero trash o genialità incompresa?